sabato 26 novembre 2011

Come sempre senza parole

Vi lascio alla lettura di due articoli presi dal corriere della sera di oggi


Va in parrocchia, il marito la uccide

Reggio Emilia, marocchina presa a martellate.
Si stava convertendo e separando

I volontari cattolici: «Rachida picchiata. Aveva iniziato un percorso verso una fede nuova»
Va in parrocchia, il marito la uccide
Reggio Emilia, marocchina presa a martellate.
Si stava convertendo e separando
Rachida Radi, la donna uccisa dal marito a Brescello Rachida Radi, la donna uccisa dal marito a Brescello
BRESCELLO (Reggio Emilia) - Nella mano sinistra stringeva l'atto di separazione chiesto dalla moglie Rachida alle autorità marocchine: il grande affronto. Nella destra, il martello: la punizione. Uno, due, tre, dieci colpi per spezzare quella donna che gli stava sfuggendo, che «voleva cambiare vita», che aveva smesso di portare il velo, si sforzava di parlare italiano, frequentava altre mamme e aveva trovato negli ambienti della parrocchia, tra i volontari della Caritas e il gruppo ricreativo per i bambini, aiuto, solidarietà e parole nuove. Intollerabile per Mohamed El Ayani, 39 anni, figlio del profondo Marocco, musulmano osservante, la famiglia vissuta come una proprietà. La sola idea che qualche amico potesse irriderlo per le frequentazioni cattoliche della sua donna ha spento anche l'ultima luce nella mente dell'uomo, che ha colpito Rachida Radi, 35 anni, fino a sfondarle il cranio. «Voleva lasciarmi...» ha poi biascicato in uno sdrucciolevole italiano ai carabinieri, ai quali si è presentato un'ora dopo, insanguinato e con in braccio la figlia piccola di 4 anni, che probabilmente ha assistito al delitto, è il sospetto degli inquirenti, anche se l'omicida confusamente nega.
Rachida è rimasta nel soggiorno di via Manzoni, in un lago di sangue: e solo per caso la figlia grande di 11 anni, che rientrava da scuola, non si è imbattuta in quel cadavere deturpato.
Non è molto importante a questo punto sapere se El Ayani, a 7 giorni da quel delitto che ha fatto piangere Sorbolo Levante, frazione di Brescello, terra di Po, pioppeti, Peppone e don Camillo, sia pentito o abbia la minima coscienza dell'orrore commesso.
È Rachida, solo lei, che ci interessa. Il suo martirio. Il suo sogno spezzato. Ennesimo volto di quella guerra troppo spesso dimenticata, e dove le vittime sono sempre e solo da una parte, che ha fatto ieri da sfondo alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, a firma delle Nazioni Unite. Donne immigrate che pagano con la vita il tentativo di sottrarsi al giogo medievale di mariti e parenti. El Ayani, come decine di altri padri padroni, è un uomo che non aveva capito niente. Non aveva capito che Rachida, anche se tutte le notti si coricava al suo fianco, lo aveva lasciato da un pezzo. Non aveva capito che lui e la moglie erano due lontanissimi pianeti sotto lo stesso tetto. Lui, un lavoro in un'impresa di pulizie a Parma, pochi amici e nessuna frequentazione a Sorbolo Levante. Era arrivato in Italia nel '95. Schivo, silenzioso, incapace di fronteggiare la voglia di autonomia della moglie e della figlia più grande. Lei, l'esatto contrario. «Aveva una grande voglia di integrarsi» racconta il sindaco, Giuseppe Vezzani. Per arrotondare il bilancio domestico, faceva lavoretti per la parrocchia, ma, più che i pacchi dono che ogni tanto riceveva, a Rachida interessava conoscere persone nuove. «La sua vita con il marito era diventata un inferno, spesso lui alzava le mani: lei non l'ha mai denunciato, ma l'estate scorsa, approfittando di un viaggio in Marocco, aveva avviato le pratiche per la separazione» raccontano alcuni volontari di un'associazione cattolica. Parlare di conversione, non è tecnicamente esatto. Quello di Rachida, come spiega chi la frequentava, «si configurava come un graduale percorso verso un mondo e una fede completamente nuovi».
Il giorno della mattanza, il parroco di Brescello, don Giovanni, è stato tra i primi a precipitarsi nella casa di via Manzoni. Impietrito davanti a quel sangue, si è messo a pregare. E la sera, in chiesa, ha ricordato così Rachida: «Il nostro pensiero va a una giovane donna, che non è più davanti ai nostri occhi, ma davanti agli occhi di Dio».

Francesco Alberti


Manda fuori la praticante e violenta
la cliente in studio: arrestato avvocato

Il legale, dopo aver negato, aveva presentato contro la ragazza una denuncia per diffamazione. Ma la collega ha visto tutto

Porta Genova - Indagini del commissariato
Manda fuori la praticante e violenta
la cliente in studio: arrestato avvocato
Il legale, dopo aver negato, aveva presentato contro la ragazza una denuncia per diffamazione. Ma la collega ha visto tutto
MILANO - Violenza sessuale nello studio legale su una cliente in una causa civile: con questa accusa un avvocato milanese è stato arrestato tre giorni fa (notizia che la Procura e la polizia hanno cercato di non fare trapelare per un riguardo solitamente non usato nei confronti di altre categorie professionali) dal gip Chiara Valori su richiesta dei pm Piero Forno e Gianluca Prisco al termine di indagini svolte dal Commissariato Porta Genova.
La versione della ragazza è stata ritenuta credibile soprattutto per quanto le intercettazioni hanno fatto intuire. Appena dopo aver subito l'aggressione del legale, la ragazza si era confidata con alcuni familiari che subito avevano telefonato all'avvocato per chiedere conto dell'accaduto.
Immediatamente l'avvocato, dopo aver negato tutto, aveva presentato contro la ragazza una denuncia per diffamazione, scelta in sé interpretabile sia come con il gesto di chi vuole tutelarsi da una accusa ingiusta sia come l'espediente per precostituirsi una difesa preventiva. A far propendere per la seconda opzione sono stati i riferimenti all'accaduto intercettati in telefonate sia dell'avvocato sia soprattutto della sua praticante legale con il fidanzato.
Interrogata come teste, costei ha raccontato che l'avvocato quel giorno le aveva chiesto di non tornare in studio prima di una certa ora, ha spiegato che invece era rientrata prima, e ha dichiarato di essere perciò stata testimone oculare in effetti di una scena sessuale in corso in quel momento, pur senza poter dire se fosse consensuale. Poiché l'avvocato nega di aver avuto qualunque contatto fisico con la cliente, la versione della ragazza (che denunciava la violenza, per fortuna non del tutto consumata) è apparsa a posteriori rafforzata nella propria credibilità dalla deposizione della praticante e dai riferimenti nelle intercettazioni. L'uomo ha però insistito a negare tutto anche nell'interrogatorio, e le avvocate Lazzati e Scovazzi hanno chiesto la scarcerazione o l'attenuazione della misura, sulle quali il gip deciderà nelle prossime ore.

Luigi Ferrarella

venerdì 25 novembre 2011

Trust

Oggi dopo pranzo, mentre aspettavo che mia zia preparasse il caffè, ho approfittato della presenza di sky per cercare un bel film da vedere e sono capitata su "Trust", un film del 2010.
Già leggendo la breve trama che si trova nelle informazion ho capito che sarebbe stato un film interessante e infatti non ha deluso le mie aspettative.

Il film parla della 14enne Annie, una tipica ragazza delle superiori che passa le sue giornate tra scuola, shopping con l'amica del cuore e computer; sarà proprio grazie a una chat su internet che  farà la conoscenza di Charlie, un ragazzo di 16 anni. 
Si intravedono tutti i segni del tipico innamoramento: lunghe discussioni in chat, chiamate, messaggi dolci sul telefonino. Tutto sembra procedere per il meglio fino a quando lui le rivela di avere 20 anni, e dopo qualche tempo di averne 25.
Annie, dopo una breve titubanza iniziale, sembra non far caso a questo continuo cambio di età e, quando i genitori di lei partono per accompagnare il fratello al college, ne approfittana per incontrarlo. 
Tutto poteva immaginarsi fuorché di veder presentasi all'appuntamento un uomo sui 40 anni ma, lusingata fino allo stordimento dalle parole di lui, acconsente di seguirlo in un motel dove poi consumeranno il rapporto.
Da questo momento la vita di Annie cambierà e si ritroverà ad essere in conflitto con il padre il cui unico scopo è quello di trovare e uccidere l'uomo che lei continua ad amare e proteggere.

Mente guardavo il film continuavo a chiedermi: ma è  normale che una ragazzina che si aspetta di vedere un 25enne e si ritrova davanti un 40enne non riesca a fare 2+2 e capire che è solo un bastardo che vuole approfittarsi di lei?
Ai giorni d'oggi, con tutto quello che si sente al tg, ci sono ancora ragazze che si lasciano fare il lavaggio del cervello in questo modo? 
La prima cosa che mi è venuta in mente è che il regista del film avesse esagerato nel realizzare una protagonista così credulona ma poi, riflettendoci più attentamente, ho pensato che forse una 14enne, insicura del suo aspetto e alla prima esperienza amorosa potrebbe davvero essere facilmente plagiata dalle parole di un uomo abituato ad addescare ragazzine.


SPOILER
Non posso non spendere due parole per il finale. Il film si conclude con un filmato che inquadra lo stupratore con la sua famiglia che parla allegramente con altre persone e che si scopre essere professore di fisica. Credo che un finale più azzecchato di questo sarebbe stato difficile da realizzare perchè è vero che la maggiorparte di quelli che commettono questo tipo di reato sono persone qualunque, con una famiglia qualunque che fanno un lavoro qualunque.
Il fatto che non abbiano concluso il film con l'arresto dello stupratore mi è davvero piaciuto perchè nella realtà la maggiorparte di questi bastardi rimane impunita, quindi è giusto che il film rispecchi questa non felice fine.
FINE SPOILER


Non credo che questa possa definirsi una recensione ma ci tenevo a parlarvi brevemente di questo film che mi ha colpita positivamente sia per la trama, sia per gli attori che secondo me se la sono cavata egregiamente a recitare (vi avverto però che non sono il massimo per capire quando uno recita bene o no).
Penso che sia uno di quei film che se fossi mamma farei vedere a mia figlia, quindi vi invito a vederlo!

lunedì 21 novembre 2011

PROSSIMAMENTE

Recensirò "Orgoglio e Pregiudizio"

Colazione da Tiffany


Recensirò sia il film che il libro facendo qualche confronto; per questo motivo se non volete che vi riveli qualcosa che potrebbe guastarvi la futura lettura del libro, allora è meglio che non leggiate.


Preparate il vostro danese e il caffèlatte e immergetevi nel meraviglioso mondo di “Colazione da Tiffany”.
Chi di voi non ha amato l’adorabile Holly Golightly già dalle prime scene del film, quando la si vede camminare per le vetrine di Tiffany facendo colazione?
Cominciamo dall’inizio, ovvero dalla trama.

TRAMA DEL FILM :
Holly è una ragazza bella e dotata di grande eleganza, dal carattere che possiamo definire libertino; amante fedele della gioielleria “Tiffany & Co” dove è solita trovare il buonumore semplicemente dando un occhiata alle vetrine mentre fa colazione.
Conduce una vita mondana, sempre attorniata da una grande varietà di uomini tra i quali: Sally Tomato, il mafioso che lei va a trovare in carcere ogni giovedì sotto pagamento; O.J. Berman, l’agente di Hollywood; e poi ovviamente Paul Varjak , scrittore e vicino di casa con il quale intreccerà una storia d’amore.
La vicenda si struttura proprio su questo amore. Saranno proprio le loro personalità contrastanti ad unirli: lei gli donerà l’ispirazione che da anni l’aveva abbandonato e lui le donerà quella stabilità che non era mai riuscita a trovare.

Dopo aver visto il film, mi sono cimentata anche nella lettura del libro nato dalla penna di Truman Capote. Voglio riportare le differenze che più balzano agli occhi :
·         Holly è molto più trasgressiva e sfacciata ed è anche bisessuale
·         Joe Bell è il proprietario di un bar dove Holly e Paul vanno spesso ed è innamorato di lei; compare spesso nella storia mentre nel film non è citato
·         Non si parla dell’arredatrice che va a letto con Paul
·         L’attrice Mag  Wildwood per un periodo va a vivere assieme ad Holly mentre nel film la si vede solo per qualche minuto durante la festa organizzata a casa di Holly
·         Holly conosce già Rusty mentre nel film glielo fa conoscere Meg durante la festa sopra citata
·         Josè è stato prima fidanzato di Mag e successivamente quello di Holly mentre nel film glielo presenta Meg alla festa definendolo solo un amico
·         Holly resta incinta di Josè ma alla fine perde il figlio

L’ultima differenza, che ho deciso di non mettere in elenco, è quella che più differenza il libro dal film e si tratta proprio del finale.
Tutte ricordiamo la ricerca sotto la pioggia di Gatto seguita dal suo ritrovamento e dal bacio appassionato dei due protagonisti che fa intendere la fine del “transito”di lei (come lo chiama Holly nel libro).
 Il libro, invece, ci stupisce per il suo finale amaro; infatti Holly sale su quell’aereo. Il libro si apre con Joe Bell che dopo anni chiama Paul per dirgli di aver saputo finalmente, dopo tanti anni, qualche notizia di Holly.
Essendo una inguaribile romantica, il finale del film mi è piaciuto di più; ma se si riflette un pò di più è evidente che il finale del film è quello migliore perchè ci mostra che alla fine Holly non può essere addomesticata.
Girovagando sulla pagina Wikipedia del film mi sono soffermata su una frase:

-Holly è una giovanissima ragazza di grande fascino, spontaneità e bellezza che per vivere fa la prostituta d'alto bordo e chiama le sue prestazioni "fare la toletta-

Io credo che si sbaglino anche perché nel libro lei ammette di aver avuto solo 11 amanti dopo i 13 anni (Holly dice che quelli prima dei 13 non contano). Lo stesso scrittore dice: ”Holly Golightly non era esattamente una ragazza a chiamata – disse in un intervista a ‘Playboy’ nel 1968 -. Non aveva un lavoro ma accompagnava uomini nei migliori ristoranti e night club a patto che questi ricambiassero con regali, o assegni. Qualora gli uomini fossero stati di suo gradimento, non e’ escluso che lei potesse passare la notte con loro


Spero che la mia prima recensione sia stata esaustiva. Un bacione enorme a tutte!

“E, a un tratto, accadde. Mentre guardavo i colori sfumati dei capelli di Holly balenare alla luce rosso-gialla delle foglie, l'amai abbastanza da dimenticare me stesso […]”








domenica 20 novembre 2011

Implacabile rabbia

Avendo una fame tremenda e non potendola ancora placare mi sono messa a leggere qualche articolo del corriere della sera e ora sono veramente furiosa. Non so se capita anche a voi di cominciare a leggere il giornale tranquille e serene per poi ritrovarvi a fine lettura con gli occhi fuori dalle orbite per le indecenze trovate.
Voglio riportare qui l'articolo di giornale che mi ha resa davvero nervosa.

Arabia Saudita, avere il velo non basta
Gli occhi seducenti diventano reato

Decisione della polizia religiosa a seguito di una rissa in una città a Nord dell'Arabia Saudita

Una donna con il velo islamico (Reuters)Una donna con il velo islamico (Reuters)
HAIL (ARABIA SAUDITA) - Non basta più l'obbligo di coprirsi i capelli con il velo nero e una veste scura e informe, lunga fino ai piedi, quando si gira in pubblico. Ora anche avere occhi seducenti per una donna araba rischia di diventare un reato che la polizia religiosa può punire, nel migliore dei casi, intimando alla persona di coprirli e nel peggiore, con decine di frustate in pubblico. La Commissione per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio, ovvero la polizia religiosa che controlla il rispetto delle norme della Sharia, la legge islamica araba, ha infatti annunciato, tramite il suo responsabile delle relazioni con i media, Sheikh Motlab al-Nabet, la stesura di una norma ad hoc. Il portavoce ha poi precisato che, in ogni caso, è un diritto dei membri della polizia religiosa intervenire immediatamente, ordinando alle donne che hanno occhi sensuali, di coprirli. LA RISSA – Secondo quanto riportato dai media locali, la presa di posizione della polizia religiosa è avvenuta a seguito di una rissa a Hail, una città a Nord dell'Arabia Saudita. Un uomo stava passeggiando con sua moglie, quando la coppia è stata fermata da uno dei membri della polizia che ha ordinato alla donna di coprirsi immediatamente gli occhi, sostenendo di essere stato messo in tentazione dal suo sguardo sensuale. Il marito ha protestato e tra i due è nata una rissa finita a coltellate in cui è stato il marito ad avere la peggio. L'uomo è stato infatti medicato in ospedale per due ferite alla mano.
VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI – La commissione, fondata nel 1940, è il braccio armato della Sharia, la legge islamica araba e da anni è accusato di violazione dei diritti umani. Nel 2002 l'episodio più grave: uno squadrone della polizia religiosa impedì a quindici di studentesse di uscire dalla loro scuola che stava andando a fuoco, perché non indossavano il velo. Può darsi che il nuovo provvedimento annunciato dalla polizia contro «lo sguardo sexy» sia solo una provocazione. La notizia, riportata su siti arabi e poi egiziani e libanesi, sta già scatenando proteste e parodie. E sul web si discute: gli occhi sono un dono di Dio o di Allah. Non è presunzione il voler correggere ciò che lui ha fatto?



Io riflettendoci un pò su, sono arrivata alla conclusione che non possono continuare ancora per molto in questo modo; sono ormai arrivati al limite della sopportazione. Secondo me tra non so, una trentina d'anni, avverrà la svolta che porterà queste povere donne a essere finalmente rispettate e ad avere quei basilari diritti dei quali noi godiamo senza, a volte, rendercene conto pienamente.

Vi lascio alle vostre deduzioni 

sabato 19 novembre 2011

PROSSIMAMENTE

Recensirò  "Colazione da Tiffany"

*Presentazione*


Raggomitolata come un gatto sopra la sedia della scrivania inauguro questo blog. 

[....sono passati ben 10 minuti dalla stesura del primo rigo....]

Ok,ok... le presentazioni non sono il mio forte; il primo post è sicuramente quello più difficile da scrivere perchè non si ha la benchè minima idea di cosa si dovrebbe dire. Cercherò di presentarvi in pochè parole l'argomento principale di questo blog: l'idea è quella di scrivere di tutto quello che riguarda l'universo femminile. Tratterò di libri, film, attualità e compagnia bella che hanno come protagonista noi donne. 
Vorrei creare un piccolo mondo al femminile dove scambiarci opinioni e chiaccherare su tutto quello che ci passa in mente. 
Essendo una maniaca della programmazione vi annuncio in anteprima che ogni lunedì ho intenzione di recensire un libro o un film.... ma dato che la mia mania di programmazione si scontra con la mia pigrizia e la mia colossale disorganizzazione mentale, sicuramente è più probabile che recensirò in qualsiasi giorno della settimana tranne il lunedì -.-
Ebbene si.... ammetto di essere la personificazione della pigrizia, ma non di quella pigrizia che ti porta a preferire un giro in macchina a una bella camminata... no! Io parlo di quella pigrizia morbosa che sarebbe capace di farti pensare al suicidio piuttosto che allungare il braccio per prendere un qualcosa che si trova a 10 cm dalla tua persona.


Prima di continuare a scrivere cose degradanti sul mio conto vi mando un saluto enorme!!


"Le donne non hanno niente da dire, ma lo dicono così bene!"  
[Oscar Wilde]

Può essere riferito anche a me?.... ne dubito hahahah